MONTA TANTO
Progetto della compagnia Cie de Ta Soeur https://www.laciedetasoeur.com/
La maggior parte delle versioni dello stesso mito fanno di Gordio (padre di Mida) il fondatore del regno di Frigia. La leggenda narra che un oracolo avesse annunciato ai frigi, stanco delle lotte intestine e l’assenza di potere regale, che un sovrano si sarebbe presenteato a loro su un carro armato tirato da dei buoi. È così che Gordio si presentò ai loro occhi. Quando divenne re, Gordio fondò la città di Gordion in segno di gratitudine e consacrò il suo carro a Zeus. Il carro venne legato ad un palo assicurandone la stanga con un nodo così inestricabile, così complesso, il nodo gordiano, che fu fatta una profezia secondo cui colui che sarebbe riuscito a sciogliere il nodo sarebbe diventato sovrano dell’universo. Secoli dopo, i sacerdoti della città lo presentano ad Alessandro Magno raccontandogli la leggenda secondo cui chi avrebbe annullato il nodo sarebbe stato il padrone dell’Asia. La sfida è all’altezza: nessuno è mai riuscito. Con un ampio gesto, Alessandro taglia le corde con un colpo di spada. “Non importa il modo in cui sia slegato” (= tanto monta atar como desatar), esclama in tono profetico. Sconcertati, i sacerdoti riconoscono in Alessandro il futuro maestro dell’Asia. Il Nodo Gordiano est un’espressione ancora utilizzata per evocare un problema di difficile soluzione. Il nodo stringe le mani al mondo, gli occhi alla terra, il corpo agli altri corpi. Ricorda la complessità, il lavoro, la lentezza, la minuzia, la pazienza, l’elaborazione, la mano (del pescatore, dell’artigiano). Senza nodi è difficile concepire la cucitura, la tessitura. Con dei nodi si faceva la contabilità, con dei nodi si riproduceva la struttura del mondo, con essi ci si ricordava delle cose, degli avvenimenti, si creavano linguaggi: la matematica, l’astronomia. Il taglio, al contrario, è la velocità, l’accelerazione, la colonizzazione, la fuga accelerata dal corpo, l’uomo predatore, l’imperialismo, l’HYBRIS. Tagliare è negare. MONTA TANTO parla di questa fuga, la fuga dal corpo da quando l’essere umano è essere umano, dopo che abbiamo rifiutato il nostro lato animale e nominiamo il resto degli esseri viventi classificandoli. MONTA TANTO è la storia del tempo rapito molto lontano da noi stessi, di una velocità dei gadget, di un uragano virtuale di una società che ci invita costantemente a scappare dalla nostra carne. MONTA TANTO è anche la storia delle conquiste, della distruzione delle civiltà ancestrali. E’ la storia di Hybris, di Icaro che sceglie la velocità e che cade con le sue ali di cera. MONTA TANTO, l’ultima parte del motto alessandrino adottato da Ferdinando, il re cattolico, fondatore degli imperi, è soprattutto un’elegia al mondo selvaggio. I conquistatori non hanno tempo, vanno veloci. Si moltiplicano, da 1 a n in un secondo. Di fronte Nodo gordiano, l’impazienza bellicosa di Alessandro. Velocità, velocità! Con un colpo di spada il problema è risolto, ovvero negato. Tagliare nodi, fuochi per le foreste, proiettili per gli uomini… MONTA TANTO è ispirato a un romanzo-saggio del geniale Santiago Alba Rico “Ser (o no ser) uncuerpo”. MONTA TANTO è il primo di una serie di esperimenti spaziali in cui corpo, installazione e suono interagiscono in una pièce site specific, con una tematica precisa. Questo progetto include danza butoh, performance, installazione luminosa e scultura sonora.
La Cie de TA Soeur
La Compagnie de Ta Soeur nasce da un incontro: un gruppo di artisti di differenti nazionalità, appartenenti a diversi collettivi e compagnie che sviluppano da anni un lavoro intimamente legato al corpo e allo spazio. Questo progetto ha un focus preciso: abitare nuovamente degli spazi urbani abbandonati, degli spazi inusuali, dei luoghi carichi di storie o spazi spogliati di questa storia. Spazi a volte inadeguati, discordanti, sui quali si può tracciare, disegnare, ridisegnare, tessere, tagliare, svoglere azioni, sempre in relazione diretta con lo spazio proposto.
- AINARA MAKALILO (ES/CH)
Illustratrice et traduttrice, comincia il suo percorso sul movimento attraverso il teatro gestuale di Lecoq e la danza butoh. Decide di sperimentare e co-creare all’interno di diversi collettivi seguendo tecniche provenienti dal Bodyweather, Butoh, Clown e DaDà. Attualmente dirige il suo lavoro sull’incontro corpo-paesaggio, attraverso laboratori itineranti di ricerca (progetto Moonwalk) ed è cofondatrice dei collettivi L’Atelier D (DK/TN) e La Sangria Discreta (CH).
Tout (ou presque tout) sur Ainara Makalilo
- MARUSKA RONCHI (IT)
Danzatrice, interprete, coreografa diplomata in danza contemporanea al CIMD di Milano. La sua ricerca sul movimento si sviluppa principalmente in direzione di un movimento organico e fluido e in un lavoro di trasmutazione della materia corpo. Usa immagini, simboli, sogni, messaggi dall’inconscio, per creare la sua danza. Dopo aver lavorato nell’ambiente della danza contemporanea e del teatro, che l’ha portata a girare per il mondo in diversi teatri, si appassiona al butoh grazie all’incontro con il maestro Atsushi Takenouchi, con il quale collabora tutt’oggi. Altri incontri importanti con altri danzatori buoth sono YumikoYoshioka, Carlotta Ikeda, Natsu Nakajima, Ima Tenko, Imre Thormann, Masaki Iwana, Tadashi Endo, Joan Laage. Partecipa a diversi festival di danza butoh in Italia e all’estero. E’ co-fondatrice del Collettivo K.
- FRED JARABO (CH)
Musicista e pianista di formazione, stabilita a Ginevra. Dopo un passaggio all’Istituto Jaques-Dalcroze a Ginevra (studi di pedagogia musicale), si lacia nelle arti della scena, prima in qualità di tecnica luci e suoni, poi come regista. Dal 2001, collabora in particolare con la compagnia Alias guidata da Guilherme Botelho, che le permette di scoprire l’universo della danza contemporanea e di girare per il mondo in numerosi teatri. Ha lavorato alla regia generale per diverse compagnie (Cie Un Air de Rien, Cie Alexandre Doublet…), luminotecnica (Cie Caroline2Cornière, Breathless Cie, Anne Bisang…) ed anche alla composizione musicale e sonora per spettacoli di danza, teatro, installazioni sonore (Cie Jozsef Trefeli, Anne Bisang, Johanny Bert, Isabelle Matter…).
- ANNELY STEINER, (a.k.a. Ly Neyun) (CH)
Performance sonora. Diplomata allo HEAD (Genève), si specializza in scultura e installazione. Ly Neyun comincia a interessarsi ai rumori e a scolpire lo spazio con frequenze sonore. Diverse collaborazioni sono nate con differenti musicisti intorno allo spettro acustico. Concerti, pubblicazioni di lp, collaborazioni teatrali, performances e installazioni sonore in solo e duo. Macchine, strumenti, voci, computer, un’alchimia sperimentale di dimensioni intro e estroverse.